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Libera di Essere

domenica 1 luglio 2012

Un triste aggiornamento


Caso Hamdy Al-azazy: agonia dei diritti umani


di Roberto Malini


Milano/Arish, 1 luglio 2012. Nonostante le promesse, purtroppo né l'ONU né le altre organizzazioni che tutelano gli attivisti nel mondo hanno messo in atto alcuna procedura efficace per salvare Hamdy. E' sconcertante, perché a Ginevra e in tanti paesi le Nazioni Unite hanno funzionari dello Special Rapporteur on Human Rights Defenders, mentre il Consiglio d'Europa finanzia le attività di molte organizzazioni per assistere gli Human Rights Defenders. Hamdy è noto in tutto il mondo. Le sue interviste sono state diffuse dalla CNN, dalla BBC e da altri importanti network, mentre tutta la stampa mondiale ha dato spazio alle sue azioni. Tuttavia, oggi l'attivista egiziano mi ha scritto queste poche righe:


"Dear Roberto
Please don't leave me.
I am in a real denger, please help me soon, i am still in Sinai and i can't move to Cairo, may be tomorrow morning early with be there and will go to Italian Empassy. Please call them and tell I am coming to meet with them.
Thanks
Hamdy"


(Caro Roberto, per favore non abbandonarmi. Sono in reale pericolo, ti prego di aiutarmi in fretta, sono ancora nel Sinai e non posso spostarmi al Cairo. Forse nel primo mattino di domani potrò andare all'ambasciata italiana. Per favore avvertili e comunicagli che sto recandomi a un appuntamento con loro. Grazie, Hamdy)


Hamdy è solo, ancora ad Arish, mentre i trafficanti spiano la sua abitazione e gli hanno inviato le più atroci minacce. E' così che funziona, nel mondo, la protezione dei difensori dei diritti umani? L'ambasciata italiana non intende riceverlo, mentre l'Onu vede in lui un problema diplomatico nei confronti dell'Egitto. Stiamo lottando conto il tempo, l'indifferenza di tutti, l'organico di una delle più potenti mafie del pianeta. Questa è l'agonia dei diritti umani. Ci inventeremo qualcosa, anche se in questo momento non so cosa...

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